La sumoilazione è il principale meccanismo regolatore dell’α-sinucleina

 

 

ROBERTO COLONNA & DIANE RICHMOND

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XV – 02 dicembre 2017.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

La sumoilazione è una modificazione proteica post-traduzionale che agisce quale meccanismo di regolazione della funzione e della localizzazione di molti tipi di proteine e consiste nell’aggiunta reversibile a tali molecole, mediante legame covalente, di piccole proteine simili all’ubiquitina e perciò dette SUMO (da small ubiquitin-like modifier). Un gruppo di ricerca biochimica israeliano guidato da Simone Engelender ha scoperto che la “SUMOilazione” è il principale regolatore del destino dell’α-sinucleina e della sua aggregazione patologica.

La sumoilazione promuove l’accumulo di α-sinucleina controbilanciando l’ubiquitinazione e inibendo la sua degradazione, e direttamente causa l’aggregazione di α-sinucleina in vitro e nelle cellule, con effetti molto più pronunciati nei mutanti patologici della proteina. In proposito, l’aspetto più rilevante messo in luce dalla ricerca è che i livelli di α-sinucleina sumoilata e le molecole costituenti l’apparato della sumoilazione erano di molte volte maggiori, rispetto alle condizioni fisiologiche, nel cervello delle persone affette da malattia di Parkinson, e sono presenti con grande evidenza negli inclusi cellulari noti come corpi di Lewy. Lo studio di Ruth Rott, Simone Engelender e colleghi indica un ruolo preminente della sumoilazione nei processi di aggregazione patologica dell’α-sinucleina e nella formazione dei corpi di Lewy, elemento istopatologico distintivo delle malattie neurodegenerative dette appunto “a corpi di Lewy”.

Oltre l’interesse generale per la definizione di questo meccanismo patologico, lo studio qui recensito suggerisce l’impiego di bloccanti della sumoilazione quale nuova strategia terapeutica per prevenire l’accumulo di intracellulare di α-sinucleina, l’aggregazione e la diffusione della patologia del Parkinson.

 (Rott R., et al., SUMOylation and ubiquitination reciprocally regulate α-synuclein degradation and pathological aggregation.  Proceedings of the National Academy of Sciences USA – Epub ahead of print doi: 10.1073/pnas.1704351114, 2017).

La provenienza degli autori è la seguente: Department of Biochemistry, Rappaport Faculty of Medicine and Research Institute, Technion-Israel Institute of Technology, Haifa (Israele); Reta Lila Weston Institute of Neurological Studies, University College London Institute of Neurology, London (Regno Unito).

[Presentato da Gregg L. Semenza, Johns Hopkins School of Medicine, Baltimore, MD (USA)].

Dieci anni or sono, in un nostro articolo che recensiva un lavoro pubblicato su Nature, nel quale si dimostrava la funzione di regolazione delle sinapsi dipendenti dai recettori KA da parte della sumoilazione, così si descriveva questo processo: “La sumoilazione è una modificazione post-traduzionale che media vari processi come la localizzazione nucleare, l’interazione proteina-proteina e la repressione trascrizionale. Consiste nel legame covalente, a varie proteine nucleari e di membrana, di macromolecole polipeptidiche dette small ubiquitin-related modifier (SUMO, da cui “sumoilazione”) e distinte in SUMO1, SUMO2 e SUMO3. Non è ancora possibile definire un ruolo generale per questo processo, tuttavia si ritiene svolga una funzione regolatrice, ed è stato ipotizzato che intervenga nel traffico dei KAR”[1].

L’accumulo di α-sinucleina è un contrassegno patologico della malattia di Parkinson e di altre patologie neurodegenerative comprese nella denominazione di sinucleinopatie. Come è noto, l’α-sinucleina è ubiquitinata per essere sottoposta ai processi di degradazione proteasomica o lisosomiale. Ruth Rott e colleghi identificano la sumoilazione come un importante meccanismo che contrasta l’ubiquitinazione attuata da differenti E3 ubiquitin-ligasi e regola la degradazione dell’α-sinucleina.

I ricercatori riportano che PIAS2 promuove la sumoilazione dell’α-sinucleina, determinando un decremento dell’ubiquitinazione della stessa proteina da parte di SIAH e Nedd4 ubiquitin-ligasi, e causando il suo accumulo con la conseguente aggregazione in complessi che danno luogo alle inclusioni cellulari. Tutto ciò si associava ad un aumento del rilascio di α-sinucleina da parte delle cellule. È stato sperimentato un inibitore di SUMO E1, l’acido gingkolico, con il risultato di ottenere una riduzione dei livelli di α-sinucleina alleviando l’inibizione esercitata sulla degradazione proteasomale dell’α-sinucleina.

Le verifiche sperimentali hanno dimostrato che i mutanti patologici dell’α-sinucleina vanno incontro ad una sumoilazione maggiore di quella che ordinariamente si registra per le proteine non mutate; tale differenza è associata con una più marcata tendenza all’aggregazione dei monomeri e allo sviluppo di corpi inclusi. Nei cervelli di persone affette da malattia di Parkinson, i ricercatori hanno rilevato un marcato incremento nell’espressione di PIAS2, insieme con α-sinucleina sumoilata. Tale rilievo suggerisce un meccanismo causale sottostante la regolazione verso l’alto della sumoilazione dell’α-sinucleina in condizioni patologiche.

Ruth Rott e colleghi hanno poi riscontrato una proporzione significativa di corpi di Lewy nei neuroni della substantia nigra mesencefalica contenenti SUMO1 e PIAS2. Le nostre osservazioni suggeriscono che la sumoilazione dell’α-sinucleina da parte di PIAS2 promuove l’aggregazione della proteina mediante due meccanismi che si rinforzano mutuamente: 1) il primo ha un diretto effetto pre-aggregativo sull’α-sinucleina; 2) la sumoilazione facilita l’aggregazione, bloccando le sue vie di degradazione ubiquitina-dipendenti e promuovendo l’accumulo.

Su questa base si può affermare che, nella malattia di Parkinson, l’impiego di inibitori della sumoilazione dell’α-sinucleina può fornire una strategia per ridurre i livelli della proteina e, conseguentemente, la probabilità di formazione degli aggregati.

 

Gli autori della nota ringraziano la dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e invitano alla lettura delle recensioni di argomento connesso che appaiono nella sezione “NOTE E NOTIZIE” del sito (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA”).

 

Roberto Colonna & Diane Richmond

BM&L-02 dicembre 2017

www.brainmindlife.org

 

 

 

 

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[1] Note e Notizie 14-07-07 La sumoilazione regola i recettori KAR.